Ormai credo non sia più un segreto il fatto che Google ci presenti contenuti in base ai nostri personali interessi, la cosa che mi ha "preso il cervello" nel corso degli ultimi 2 anni sono proprio la gestione dei dati del colosso e i suoi rispettivi modi di interagire con gli utenti, il fatto di riuscire a captare il comportamento delle persone nel motore di ricerca e tentare di interpretarne le abitudini.
Nel corso dell'ultimo anno e mezzo sono molteplici le situazioni che risultano in qualche modo "strane", accadute a molteplici utenti utilizzatori di smartphone, ormai fondamentali per la vita di tutti i giorni.
Sempre più spesso leggo di segnalazioni che in qualche modo ci fanno pensare ad una registrazione costante o quasi, delle comunicazioni di tutti i giorni che si fanno in ambienti comuni in presenza di Smartphone, che vengono poi correlate a termini di ricerca all'interno del motore di ricerca di Google ma non solo, anche all'interno di banner pubblicitari di Facebook.
Molto spesso una delle mie attività è quella di risolvere i problemi o trovare delle soluzioni per i miei clienti o chiunque consideri chi lavora con il computer come una sorta di oracolo digitale, in realtà nel 2018 l’informazione è veramente alla portata di click e quindi facilmente reperibile.